Il cosiddetto “ferro di cavallo” è una palazzina a due bracci con sviluppo ad angolo.
L’edificio nasce per ospitare in parte un istituto per mutilati e invalidi gestito dalle suore, in parte stanze di affitto per i dipendenti della fabbrica con bagno ad uso comune e dormitorio per operai con grandi camerate e bagni ad uso comune.

Al piano terra vi erano le sale comuni divise tra orfani e mutilati, allo scantinato la cucina e i magazzini. La facciata è caratterizzata da un’alta zoccolatura in pietra faccia a vista, finestre decorate con cornici a decori variabili a seconda del piano di riferimento.
