La Casa del Comune è un fabbricato a tre piani posto su lotto “ad isola” con portici di mediazione sul fronte principale e corte centrale per la distribuzione secondaria.
L’edificio è impostato su un asse di simmetria principale che coincide con l’ingresso; il prospetto frontale si sviluppa in sette campate, di cui quella centrale è atta ad ospitare la torre. Il secondo livello è indietreggiato rispetto ai piani inferiori dando luogo ad una terrazza praticabile. Anche la copertura è praticabile.
Nella distribuzione interna gli spazi di utilizzazione sono di tipo seriale serviti direttamente da percorsi rigiranti.
Nei primi disegni di studio della piazza, la Casa del Comune è un volume parallelepipedo con la torre posta sulla destra e indietreggiata rispetto al fronte principale; la facciata è divisa in quattro campate ed è caratterizzata dalla presenza di finestre a doppia altezza. Nel progetto definitivo solo la torre mantiene una finestra a sviluppo verticale con infissi probabilmente in ferro.
Nella concezione originaria la Casa del Comune rappresenta, unitamente alla Casa del Fascio, il luogo della vita politica della città: ambedue gli edifici, posti l’uno di fronte l’altro, sono prospicienti Piazza Littoria, centro civico del nuovo Comune. Tra i due edifici sono riscontrabili diverse analogie.
Oltre a presentare lo stesso numero di campate e la stessa dimensione longitudinale del prospetto frontale, i due edifici, Casa del Comune e Casa del Fascio, presentano identici materiali di finitura esterna: travertino (o accenni al travertino) per il balcone e per le mensole di sostegno, per la zoccolatura, per i cornicioni a sostegno del parapetto delle terrazze, per le cornici marcapiano e le cornici delle finestre dal modesto spessore e rigiranti su tutto il perimetro. Le facciate sono ad intonaco e dal colore scuro.
La casa del Comune subisce nel tempo diversi interventi: sulla terrazza calpestabile del secondo livello viene aggiunto un volume: il cornicione di copertura alto e aggettante è tale da modificare in maniera determinante l’aspetto complessivo della facciata principale; anche posteriormente è stato aggiunto un cospicuo volume a chiusura della corte originaria che non solo presenta un linguaggio incongruo, ma provoca importanti problemi di illuminazione interna. Lo stato di manutenzione è buono.
L’edificio ha mantenuto nel tempo il proprio uso originario.