L’edificio è stato realizzato in pochi mesi per ospitare gli orfani figli dei caduti dello scoppio del 1938 della fabbrica, dove persero la vita cinquantotto dipendenti.
Si tratta di un edificio a due piani con seminterrato, piano attico e terrazza articolato in due bracci ortogonali tra loro. Il piano rialzato comprende sala di attesa, stanza del direttore, sala dormitorio per tre ragazze grandi, sala ricreazione, tre sale per trentasette bambini sino a sei anni di età. Vi si accede tramite un elemento di mediazione porticato con archi a tutto sesto.
La distribuzione interna è di tipo seriale e si sviluppa attraverso un corridoio rigirante parallelo alla facciata principale. Ai piani superiori si accede tramite due vani scala corrispondenti ai due bracci dell’edificio. Al primo piano sono collocati il laboratorio, la sala studio, due servizi igienici e tre stanze destinate rispettivamente a nove ragazze dai sei ai dodici anni, a venti ragazzi dai sei ai dodici anni e a tre ragazzi grandi. Il piano attico è destinato a funzioni accessorie (lavanderia, biancheria, stireria) e all’alloggio del personale. Al piano seminterrato sono collocati le funzioni di ristorazione (refettorio, cucina e dispensa) e l’impianto di riscaldamento.
La copertura è piana con cordolo e aggetto di 50 cm verso l’esterno.
L’edificio è stato rifunzionalizzato intorno agli anni Sessanta ad uso albergo. Attualmente è adibito a casa di riposo.
Il suo aspetto originario si è pressoché conservato. Lo stato di manutenzione è buono.